Ospitalità, arte e territorio in un concept innovativo
Al Museo-Hotel JHD Dunant di Castiglione delle Stiviere il giovane imprenditore bresciano Eugenio Gallina, ha creato con l’architetto e designer Ermanno Preti una struttura straordinaria. Una location unica dove l’ospitalità si fonde all’arte contemporanea e alla storia del territorio.
Un Hotel dal valore storico-museale
L’anima del progetto si unisce al forte legame di tutta la comunità con il fondatore della Croce Rossa, Jean Henry Dunant. Da questa volontà è nato nel 2011 l’Hotel Dunant un percorso d’ospitalità legato alla componente storico-artistica. Un’esperienza che guida gli ospiti a osservare ogni oggetto in una visione contemporanea. Un’idea sicuramente innovativa che si sta evolvendo soprattutto nelle più importanti capitali europee quali Amsterdam, Berlino e Londra.
L’atmosfera che si respira è quella di un museo contemporaneo dove l’approccio estetico richiama l’arte povera e concettuale. Eugenio, appassionato d’opere moderne e di design, crede, infatti, nell’unione delle discipline per un dialogo aperto a tutte le persone che mostrano curiosità. Inoltre, offre la possibilità ai suoi ospiti d’arricchire con nuovi contenuti la propria conoscenza.
Nella hall ha inizio il percorso pensato dall’architetto Preti per accogliere i visitatori invitandoli all’osservazione. Al centro del lavoro vi è la volontà d’emozionare ed incuriosire volgendo lo sguardo sulla scritta all’ingresso:
“ le cose che non conoscete cambieranno la vostra vita”
Il banco della reception raffigura la bandiera della Croce Rossa in una scultura di cemento e resina. Successivamente, le scritte luminose al neon che appaiono all’altezza di ogni piano, conducono nel viaggio alla scoperta di Dunant. Il primo livello inizia con la scritta “Ginevra 8 maggio 1828” . Seguono “Algeria Tunisia” e “Un souvenir da Solferino” . Al terzo livello il motto “Tutti fratelli” incitava, invece, le donne di Castiglione a prendersi cura dei nemici feriti. Infine, la sequenza si chiude con “1901 Premio Nobel per la pace”.
Adiacente all’ingresso, l’architetto ha realizzato “L’isola del pensiero”. Un’area che invita a riflettere e guardare oltre alla tradizione e alla convenzionalità in una nuova visione interdisciplinare.
L’arte prosegue nelle camere e nei corridoi con le opere degli artisti contemporanei
Ognuna delle 78 camere ha un tema e uno stile diversificato per raccontare la storia di Dunant attraverso concetti, oggetti e dipinti realizzati dagli artisti contemporanei.
La sensazione è d’entrare e vivere in un’opera d’arte dove la didascalia accompagna l’ospite nel suo soggiorno. Nella suite 63 intitolata “La forza della lumaca”, l’introduzione riporta alla grandezza delle idee di cui Dunant esprime un’instancabile tenacia.
La stanza numero 20, chiamata “Decompressione“, ha un grande impatto emozionale. Pensata per destrutturare il pensiero e la persona in una pausa che riporta indietro nel tempo. Avvolge, inoltre, l’ospite nei colori e nei ricordi dei giochi da bambino.
Il Museo-Hotel JHD Dunant muove pensieri e invita a guardare oltre la superficialità. Ogni elemento è in dialogo con chi lo osserva. Ma la grande intuizione innovativa, oltre al concetto di Museo-Hotel, è la presenza su ogni piano di un’area Site Specific realizzata a memoria degli eventi storici. Il fruitore è invitato a farne parte in quanto partecipe degli eventi.
IL LEGAME DI JEAN HENRY DUNANT E CASTIGLIONE DELLE STIVIERE
Dunant si trovò nella cittadina per un incontro d’affari con Napoleone III nei sanguinosi giorni della battaglia di Solferino tra il 24 e 25 giugno 1859.
A Castiglione arrivarono in una processione interminabile di carri i feriti di guerra. L’intera popolazione si strinse in uno straordinario intervento di solidarietà umana per curare i soldati di tutti gli eserciti. Lo scenario fu tanto straziante che Dunant dimenticò gli affari per concentrarsi sul coordinamento degli aiuti.
Cominciò l’idea di dare vita a un’organizzazione neutrale per il soccorso sui campi di battaglia. Nel 1863 nacque a Ginevra la Croce Rossa che gettò le basi del diritto nazionale comunitario.
L’unione territoriale
In una visione d’unione territoriale, la memoria e le radici di un popolo possono estendersi dal Museo istituzionale a svariate forme di comunicazione attraverso i players locali. Un’operazione importante per mantenere viva la testimonianza storica, creare sinergia e porre l’attenzione sui valori della solidarietà umana.
L’intuizione di Eugenio non si ferma alla fusione museale con l’ospitalità ma si estende allo sviluppo di una rete collettiva legata alla memoria storica.
Un progetto che ramificato e coordinato da un Ente locale può dare grande forza al luogo e permettere ai giovani di guardare al futuro consapevoli delle proprie radici.