ospitalità e cultura, l’unione che rende unico e meraviglioso il nostro mondo
L’ospitalità è una delle forme più antiche d’interscambio sociale tra i popoli. È appassionante scoprire come l’accoglienza abbia un profondo orientamento dettato dalle diverse culture, dove la componente umana si esprime nella sua naturalezza attraverso degli stili ben definiti.
Gestualità, espressioni, accenti e mimiche del corpo derivano dalle singole storie territoriali. Queste radici sono il nostro lifestyle, uno stile di vita che per quanto espresso con usi e costumi contemporanei si fonda su origini antiche.
Ad esempio, se dovessimo volare da Yerevan a Firenze ci troveremmo in due contesti socio-culturali completamente diversi, nei quali il percorso storico ha influito sulla loro evoluzione. Estetica a parte, la bellezza di queste città va ricercata nella loro anima: spirituale nell’Armenia che abbraccia per prima il cristianesimo nel mondo, artistica nella bella Toscana culla del Rinascimento.
Vivere quindi un’esperienza autentica d’ospitalità significa immergersi nella storia osservando ed assaporando ogni dettaglio. Coloro che erogano servizi hanno il dovere di custodire ed evolvere con consapevolezza un sapere derivante da un lungo passato.
Il Covid-19 sta mettendo in discussione il mondo e segnando il comparto turistico ma non può scalfire il genio umano espresso nelle arti e nella meraviglia della natura. Nel momento della ripartenza esse daranno nuovamente forza e rinvigorito sostegno all’Italia.
Le nostre città torneranno a vivere perché il desiderio di poter ammirare le bellezze è grande. Confido in una ripartenza più consapevole e un turismo alla ricerca di un’esperienza autentica e meno mordi-e-fuggi.
Noto, inoltre, con positività un interesse sempre maggiore dei territori nella ricerca e nella proposta di percorsi innovativi, creando dei network e delle collaborazioni indispensabili per qualsiasi sviluppo progettuale. Assieme alla cultura s’innesta anche la bellezza paesaggistica e la meraviglia della natura con la riscoperta di luoghi immersi nel verde e percorsi storici legati ai cammini spirituali.
La voglia di stare all’aria aperta incentiva gli sport e crea nuove iniziative in suggestive location naturalistiche, dove luoghi d’interesse storico-artistico ci conducono alla scoperta dei valori dell’area.
Ho assistito durante l’estate alla forza promotrice dei social che hanno dato visibilità a molte aree montane implementando il trekking e attività en plein air. Sulla scia positiva del passaparola mediatico ho visto comunità riorganizzarsi, creando nuovi servizi all’insegna dell’eco-sostenibilità e del benessere per propri ospiti.
Il futuro dell’ospitalità avrà un percorso sempre più legato all’appartenenza territoriale e sentirà la necessità di caratterizzarsi creando delle proprie identità per differenziare le proposte. Un progetto di vision da sviluppare con costanza e originalità mettendo in campo comunicazione e digital per promuovere e rafforzare i tratti caratteriali di ogni singolo attore.
L’Italia si pone in tal senso in una posizione privilegiata soprattutto nella ricerca creativa che ci posiziona come esempi e portatori di stile: questo lo sottolinea oggi la moda e il design ma già nei secoli passati l’arte.
La cultura ci ha guidati a progredire e giungere sino a oggi insegnandoci che anche nei momenti d’estrema difficoltà esistono delle leve e delle opportunità che continueranno ad accompagnarci nel tempo. È nostro dovere cogliere questa importante eredità guardando avanti e partecipando al cambiamento.
La storia ci insegna che il mondo è in continua ed incessante evoluzione e coloro che comprenderanno a pieno questi momenti di trasformazione aggiungeranno un tassello culturale importante per garantire prosperità futura.