WINE RESORT NEL CUORE DELLA TOSCANA
Villa Dianella è un luogo di grandi passioni e di storia che nasce per volontà della famiglia de’ Medici nel Comune di Vinci, in Toscana. Fu costruita come casino di caccia medicea alla fine del 1500 e il nome deriva dalla dea Diana signora delle selve. Ancora oggi si respira il gusto cinquecentesco, l’atmosfera vinciana e la raffinatezza frutto della creatività del poeta Renato Fucini che vi trascorse gran parte della sua vita.
La famiglia Conti Passerin d’Entrèves custodisce con grande amore la cultura di questo luogo straordinario, aggiungendo il giusto spirito innovativo per rendere unica l’esperienza dei suoi ospiti. Villa Dianella oggi è un raffinato wine resort legato ai valori del territorio e alla grande tradizione vinicola del Chianti nell’area del Montalbano.
L’esperienza autentica tra l’uomo e la sua terra
Nella tenuta si vive rispettando i tempi della natura, delle stagioni e del territorio in un rapporto unico tra l’uomo e la sua terra. Le persone che lavorano e vivono in questa piccola comunità preservano il luogo e accolgono gli ospiti come in una grande famiglia.
È uno straordinario esempio di location immersa nella natura dove oltre al benessere psico-fisico e ai pregiati prodotti, vengono messe in risalto le tradizioni che ancora oggi vivono nelle persone che vi abitano.
La passione di Francesco e Veronica Passerin d’Entrèves ne hanno esaltato le bellezze, restaurando il borgo e ampliando le attività legate alla cultura e all’agricoltura.
Villa Dianella offre un suggestivo percorso tra tradizioni enogastronomiche e nuovi progetti
Oltre alla possibilità di partecipare alle numerose attività enogastronomiche è stato creato, nei suggestivi sotterranei in tufo, un percorso museale dedicato al vino, che ripercorre le antiche cantine della villa.
La visita si articola in più fasi dalla lavorazione dell’uva alla conservazione del suo nettare. Un’atmosfera ricca di storia che culmina in un momento finale dedicato alla degustazione di prodotti toscani.
Le iniziative continuano con le cacce al tartufo e i corsi di cucina che propongono gustosi piatti della tradizione, utilizzando i prodotti raccolti nell’orto.
Non mancano inoltre gli appuntamenti letterari organizzati in onore del poeta ottocentesco, Renato Fucini, che abitò per gran parte della sua vita a Villa Dianella. Nel 2018 è nato il Festival Fuciniano con il supporto e patrocinio dell’amministrazione territoriale, affiancato durante l’anno da un calendario d’iniziative letterarie e musicali.
La cultura prosegue nell’unione tra vino e poesia con l’idea di Veronica Billeri d’Entrèves d’esaltare le novelle dello scrittore attraverso due etichette: “Il Matto delle Giuncaie” e “Le Veglie di Neri”.
Federica Cecchi, architetto e wine designer, ha tradotto graficamente questo desiderio e mi descrive le riflessioni che l’hanno guidata in questo intervento creativo:
“Il vino racconta la storia delle sue origini, dei luoghi in cui è nato, delle terre che lo hanno generato e di coloro che hanno creato quelle magiche alchimie rosso rubino e giallo oro. Sono storie ricche di umanità e di tradizioni ed è bello lasciarsi sedurre da questi racconti, lasciarsi accompagnare in un viaggio immaginario attraverso le terre del vino.
L’etichetta può essere lo spunto e il veicolo per rappresentare e comunicare elementi importanti che rendono l’azienda più affascinante e attraente di altre. Nel caso del “Il Matto delle Giuncaie”, attribuire al vino il nome di una delle novelle di Renato Fucini ed interpretarla in chiave moderna diventa lo strumento per esprimere un’informazione importante legata al luogo di produzione, che un tempo fu dimora di un celebre novelliere degli inizi del 900.
L’etichetta deve essere l’espressione di un linguaggio autentico, con radici fortemente legate alla tradizione ed al territorio. Le forme si rivelano agli occhi, alla memoria, alle emozioni; il design crea chiavi universali di comunicazione”.
Quest’anno ricorrerà il centenario della morte di Renato Fucini che verrà celebrato nell’etichetta del vino Orpicchio, in una produzione di 1300 bottiglie numerate. Inoltre, dal 23 Aprile a Villa Dianella, inizierà un ricchissimo festival con la partecipazione, durante l’evento inaugurale, del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
La vigna di Leonardo
Il 2 maggio 2019, nel cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, nato a pochi chilometri dalla tenuta, Villa Dianella ha riportato nella sua terra natale la Malvasia di Candia, prelevata dalla vigna di Leonardo nella casa degli Atellani di Milano.
Oltre alla realizzazione dello storico vigneto, la famiglia Passerin d’Entrèves ha dedicato al grande genio un percorso di cucina leonardiana, realizzato attraverso lo studio delle ricette scritte dal maestro e conservate a Vinci.
Leonardo oltre alle straordinarie invenzioni d’utensili per la cucina come il macina pepe, il girarrosto e l’affettatrice si dilettava a creare dei piatti di carne e verdure. Tra le ricette più gustose sono state scelte per la Villa la “zuppa leonardiana” e “la zuppa di miglio“.
L’accoglienza di Villa Dianella
La tenuta offre una moltitudine d’esperienze in uno stile di casa di campagna curata e arredata con raffinatezza. La sensazione di relax si unisce alla sintonia con le persone che vi abitano e vi lavorano, in un coinvolgente senso di comunità e un Lifestyle squisitamente toscano.